A Baronissi (Salerno), col contributo del Fondo Regionale di Sviluppo della Comunità Europea

La gestione intelligente della risorsa idrica

Il progetto CAM101: un intervento che unisce recupero e razionalizzazione grazie alle nuove tecnologie

L’opera è stata finanziata nell’ambito del Programma Operativo Risorse Idriche – Q.C.S. 1994/1999 Obiettivo 1- asse prioritario 6, sottoasse 1- Acqua, con il contributo dello Stato Italiano e della U.E.(50% FESR) per l’importo omnicomprensivo di £. 7.860.391.500

Tale intervento, progettato dall’ing. Raffaello Triuzzi, con il consulente per il Telecontrollo dott. Giovanni Galdi, è nato dalla considerazione che intervenire sul patrimonio e sulle infrastrutture esistenti, per recuperare i volumi idrici dispersi, consente la diminuzione delle perdite in  adduzione e in rete (in alcuni casi superiori al 50%) portando il fenomeno della dispersione ad un livello fisiologico (15-20 %) con evidenti ed immediati vantaggi nella gestione globale delle risorse idriche.

Il corretto uso delle risorse idriche, le quali sono limitate e non vanno disperse, è essenziale per "garantire le aspettative ed i diritti delle generazioni future a fruire di un integro patrimonio ambientale", principio recepito dal legislatore nell'art. 1 della nuova legge in materia di risorse idriche (Legge 5 gennaio 1994 n. 36).

L'intervento si è posto quindi l'obiettivo di tutelare le risorse idropotabili e di recuperare e revisionare l'intera rete acquedottistica attenendosi, tra l'altro, alle disposizioni impartite dal Ministero della Sanità con D.M. 13.12.91 per la redazione della mappatura relativa agli impianti di acquedotto. Allo scopo, è stato necessario rilevare l'intera rete di distribuzione primaria e secondaria.

Le linee guida di questo primo intervento di razionalizzazione sono state, quindi:

1.         dismissione di circa 30 km di tronchi della rete ormai obsoleti e trasferimento degli allacciamenti alle utenze dalle condotte più vecchie a quelle di più recente realizzazione, allo scopo di diminuire la probabilità di disservizio per guasto meccanico delle tubazioni e delle apparecchiature di rete;

2.         aumento delle capacità di compenso e di riserva, con la realizzazione di due nuovi serbatoi per circa 1700 mc fino a raggiungere un compenso giornaliero con riferimento alla popolazione al 1996, allo scopo di diminuire la probabilità di disservizio per carenza di approvvigionamento;

3.         potenziamento della rete di distribuzione, con la progettazione di tratti nuovi di condotta per circa 15 km e l'aumento della connessione della rete, allo scopo di diminuire la probabilità di disservizio per carenza di carico idraulico sull'utenza. Allo scopo sono stati identificati, con criteri obiettivi razionali ed ottimali, degli ambiti settoriali per ogni centro di pressione, stabilito da un serbatoio di servizio di testata;

4.         gestione della rete attraverso una rete di sensori ed attuatori in telemisura e telecontrollo, avente un duplice scopo: (i) durante il funzionamento in esercizio a regime, la verifica contemporanea dei parametri funzionali della rete in termini di carico su tutti i nodi e velocità in tutti i tratti, impone l'esistenza di stati di funzionamento differenti, ad esempio durante le ore notturne oppure durante le ore di punta. Tale possibilità è garantita solo da un'opportuna gestione dinamica del sistema, con interventi su meccanismi di controllo (valvole di riduzione del carico, valvole di riduzione della portata) in funzione dei parametri operativi in tempo reale del sistema; (ii) durante il funzionamento in emergenza, durante il quale possono rendersi necessari trasferimenti di volumi e/o di portate da un settore all'altro della rete, resi possibili dall'opportuna manovra degli stessi organi di controllo che permettono la gestione dinamica del sistema in fase di esercizio.

Il Comune di Baronissi è in continua espansione demografica anche per la presenza dell’Università degli Studi di Salerno contava 15.000 abitanti al 1996 ed è previsto un incremento a 20.000 abitanti al 2003

Il Comune di Baronissi si approvvigiona di acqua potabile da fonti differenti, per quantità, qualità e quota di recapito. In particolare da pozzi comunali per circa 70 l/sec e dall’acquedotto consortile dell’Ausino per circa 23 l/sec

Era dotato di una rete idrica relativamente nuova, eseguita in attuazione del progetto generale redatto dall'ing. Gaetano Francese nel 1981, che si sviluppa per circa 23.000 metri.

Tale rete di distribuzione primaria e secondaria era però in esercizio per pochi tratti; la quasi totalità delle utenze idriche essendo servita dalla vecchia rete realizzata negli anni 30/40, con evidenti disservizi causati dalla vetustà e obsolescenza oltre che della sezione insufficiente delle condotte.

Inoltre esistono carenze gestionali nelle reti di distribuzione a causa degli ampliamenti realizzati, per tamponare esigenze particolari o per spinte clientelari, che spesso prescindono dal rispetto di uno schema progettuale (se esiste).

L'esercizio risulta quindi doppiamente penalizzato sia in termini di portate, per le perdite nelle condotte, che in termini di carico, per la creazione nelle reti di vere e proprie "varici".

L’integrazione del progetto idraulico e di telecontrollo ha consentito di perseguire la razionalizzazione utilizzando in gran parte la rete costruita negli anni ’80, limitando la necessità di costruire nuovi tratti, dismettendo la rete degli anni ’40 e creando infine un sistema unico che connette le quattro reti di distribuzione attraverso nodi di controllo attivi.

La crescente domanda degli utenti beneficiari dell'intervento (circa 20.000 abitanti al 2003) sarà soddisfatta mediante offerta aggiuntiva di dotazione idrica per complessivi 350 litri per abitante al giorno, conseguita mediante la razionalizzazione del patrimonio acquedottistico comunale e la consistente riduzione delle perdite in rete, senza dover reperire nuove fonti (pozzi).

Il telecontrollo previsto in progetto consente di:

1.    Utilizzare in maniera razionale le risorse idriche disponibili;

2.    Permettere il funzionamento integrato dei quattro sistemi idrici;

3.    Acquisire dati sul funzionamento reale delle reti, attraverso la rilevazione continua ed il controllo delle pressioni in nove punti della rete;

4.    Controllare le perdite in rete mediante l’osservazione e l’elaborazione dei dati rilevati.

5.    Assicurare un efficiente telecontrollo dell’acquedotto esterno per quanto riguarda la quantità e la qualità dell’acqua prelevata dalla falda.

In conclusione, il tipo di intervento adottato ha consentito di:

-         non scavare nuovi pozzi;

-         aumentare la dotazione idrica per abitante;

-         utilizzare un’opera non sfruttata (rete 1981);

-         evitare lo spreco di acqua;

-         minimizzare gli interventi per la costruzione di nuove condotte;

-         controllare la qualità dell’acqua;

-         raccogliere dati sul funzionamento reale della rete, ponendo le basi per una modellazione in tempo reale, nell’ottica di una migliore gestione dell’infrastruttura;

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